Approvato, nel corso della seduta del 4 maggio u.s. un emendamento che permetterà alle aziende di optare per la cessione del credito d’imposta derivante dall’acquisto di beni strumentali ad altri soggetti inclusi istituti di credito ed intermediari finanziari.
A premere per l’approvazione dell’emendamento sono state soprattutto quelle categorie di imprese che temevano di non riuscire a monetizzare l’incentivo per l’acquisto di beni strumentali in tempi ristretti, nonostante oggi sia possibile fruire del credito d’imposta praticamente da subito. Si tratta in particolare degli imprenditori agricoli e di tutti quei soggetti che, per il regime fiscale a cui sono soggetti, non hanno molte occasioni di utilizzare modelli “F24” con i quali scontare il credito d’imposta dai debiti verso la pubblica amministrazione. Va da sé che la cessione del credito resta comunque un’opportunità di monetizzare il credito immediatamente anche per le altre categorie di imprese.
“Il Piano Nazionale Transizione 4.0 è una delle misure più imponenti del PNRR, pensato, studiato e implementato al Ministero dello Sviluppo Economico e reso pluriennale, includendo anche il comparto agricolo. I crediti d’imposta di cui si avvale il piano, inizialmente criticati, si sono invece rivelati uno strumento fondamentale più volte richiamato anche in altre misure. Di fatto sono una riduzione dell’imposizione fiscale per chi investe in innovazione, green economy, macchinari 4.0 e tecnologie di frontiera. Rendere questo strumento cedibile agli istituti finanziari, come recita l’approvazione dell’emendamento al Decreto Sostegni in commissione congiunta Finanze e Bilancio del Senato, sarebbe una bella notizia per il Paese, per le imprese e per i cittadini.
Con la cessione del credito d’imposta, il beneficio fiscale diventa quasi denaro contante, anche se occorrerà mettere in conto una commissione da pagare al soggetto che prenderà in carico il credito, sia esso una banca o un altro soggetto.
La disciplina dovrebbe applicarsi a tutti i crediti d’imposta per l’acquisto di beni strumentali, sia quelli 4.0, incentivati con aliquote fino al 50%, sia quelli per i beni strumentali semplici, incentivati con aliquota al 10%. Esclusi invece i crediti per ricerca, sviluppo, innovazione e formazione 4.0.